L’Elettrosmog è presente in maniera costante nelle nostre moderne abitazioni sempre più “Tecnologiche”. Una chiara definizione di elettrosmog è data dalla presenza di campi elettrici ed elettromagnetici artificiali nell’ambiente in cui viviamo.

I campi di radiazione ad alta frequenza creati da telefoni cellulari e cordless, torri di telefoni cellulari, Wi-Fi e microonde sono i più dannosi. Ma anche l’elettrosmog a bassa frequenza può essere dannoso quando siamo esposti ad esso in modo coerente e continuativo.

Le principali sorgenti “casalinghe” di potenziale inquinamento elettromagnetico sono:

È possibile poi distinguere diversi tipi di inquinamento elettromagnetico:

Campi elettrici alternati a bassa frequenza: ad esempio installazioni elettriche domestiche ed elettrodomestici. I campi sono presenti anche quando le apparecchiature elettriche non sono in funzione.

Campi magnetici alternati a bassa frequenza: si verificano quando i vari elettrodomestici e dispositivi vengono messi in funzione.

Onde elettromagnetiche (radio frequenza): in questa categoria rientrano tutti i tipi di trasmettitori come i telefoni cellulari, il Wi-Fi etc.

L’inquinamento elettromagnetico influisce sull’organismo umano?

Che l’elettrosmog provochi danni alla salute è un argomento ormai assodato da ampia letteratura scientifica che ha diviso l’interazione tra esso ed il corpo umano in due categorie principali: Radiazioni Ionizzanti (nello specifico quelle che vengono a crearsi in presenza di forte campo elettromagnetico come quando si usa il telefono cellulare appoggiato alla testa) e Radiazioni non Ionizzanti, di intensità e livello minore ma caratterizzate da una presenza ambientale costante.

Il fatto è certo: le onde elettromagnetiche provocano stress al nostro organismo. Un altro dato è che ogni essere umano reagisce in modo diverso alle sollecitazioni elettromagnetiche presenti nell’ambiente. Ciò dipende dall’intensità e dalla durata delle frequenze dei Campi Elettromagnetici oltre che al tipo stesso (pulsate, con variazione di fase e polarità etc.) oltre che dalle risposte individuali.

Bisogna infatti tenere conto dell’età (i bambini e gli adolescenti sono soggetti a rischio molto maggiore), dello stato di salute generale pre-esistente, del sistema immunitario e dalla capacità dell’organismo di ognuno di noi di compensare i carichi magnetici e dalla nostra resistenza alle influenze esterne. Se il nostro organismo viene esposto ad inquinamento elettromagnetico per lunghi periodi, (cosa che al giorno d’oggi non può essere evitata), possiamo subire uno stato cronico di stress che può portare a disturbi del sistema nervoso autonomo provocando i seguenti sintomi:

Inoltre, lo stress colpisce il sistema immunitario rendendolo più suscettibile alle malattie. L’equilibrio ormonale può essere influenzato dall’inquinamento elettromagnetico ed agire negativamente sulla psiche, portando persino alla depressione.

Particolare attenzione deve essere posta nella collocazione di elettrodomestici e dispositivi elettronici nelle camere dei bambini o negli ambienti dove essi trascorrono la maggior parte del tempo, questi sono spesso la causa di disturbi sulla durata e la qualità del sonno e sulla loro capacità di attenzione e concentrazione con riduzione anche delle capacità mnemoniche e di apprendimento. Sono state inoltre spesso evidenziate situazioni di accentuazione di stati nervosi di ansia ed irrequietezza.

Perché il corpo reagisce all’inquinamento elettromagnetico?

Il corpo umano è elettromagnetico e per questo motivo risponde anche all’elettrosmog. La comunicazione del nostro organismo avviene tramite messaggi chimici e segnali elettrici. Questi segnali vengono influenzati dalle radiazioni elettromagnetiche esterne (elettrosmog), che possono causare danni alla salute. L’elettrosmog può quindi essere visto come un “attacco alle funzioni della vita” in quanto è in grado di influenzare significativamente le funzioni vitali. Le cellule del nostro corpo percepiscono in pochi secondi la presenza di campi elettromagnetici e li riconoscono come un “attacco”.

Per questo motivo si scatena un meccanismo protettivo che chiude tutti i canali che entrano ed escono dalle cellule. In uno stato di rilassamento la membrana cellulare è permeabile – la membrana cellulare ha due stati energetici, uno stato parasimpatico (rilassato) ed uno stato simpatico (eccitato). Nello stato rilassato i nutrienti possono entrare nelle cellule; nello stato eccitato, la membrana cellulare è chiusa e non è quindi possibile un’alimentazione di nutrienti ed energetici. Normalmente, una cellula passa sempre attraverso questi due stati. Quando una cellula è costantemente esposta alle radiazioni elettromagnetiche, la sua membrana rimane costantemente nello stato simpatico o chiuso e non può quindi assorbire sostanze nutrienti, né espellere sostanze inquinanti, pertanto le cellule del cervello o della pelle permanentemente esposte a campi elettromagnetici, avranno uno scarso contenuto di nutrienti.

Un altro dei modi significativi in cui i campi elettromagnetici influiscono sui nostri corpi è alterando la produzione di ormoni essenziali per la nostra funzione del sistema immunitario, i ritmi circadiani e la salute generale. Gli studi hanno dimostrato che l’elettrosmog nelle camere da letto provoca una diminuzione della melatonina, uno di questi ormoni essenziali. In alcuni casi i dati mostrano una diminuzione di oltre il 50% dei normali livelli di melatonina (rapporto Bioinitiative 2012).

La produzione di melatonina notturna può essere ridotta al 40% dei livelli normali mediante elettrosmog, rendendo impossibile il sonno profondo.

La melatonina, che la ghiandola pineale produce solo di notte, è responsabile del completo rilassamento e del sonno, rafforza il sistema immunitario e ci protegge dagli effetti dannosi delle cellule dei radicali liberi. Per permetterci di ottenere un sonno profondo, la nostra frequenza cerebrale deve essere di 4-8 Hz (la frequenza di Schumann quale ritmo armonico è di 7.83Hz), tuttavia le frequenze elettromagnetiche interferiscono costantemente con essa.

La ricerca ha anche dimostrato che livelli di melatonina costantemente bassi aumentano la probabilità di cancro e possono causare lo sviluppo di tumori esistenti ad un tasso maggiore. Come Wilson e Anderson scrivono in “ELF Electromagnetic Field Effects sulla ghiandola pineale”.

La funzione pineale potrebbe essere collegata all’eziologia del cancro in almeno tre modi fondamentali:

Innanzitutto, la melatonina stessa è oncostatica e sembra essere un fattore umorale che inibisce la proliferazione di alcune cellule tumorali.

In secondo luogo, la melatonina migliora alcune sfaccettature della risposta immunitaria, ancora una volta aiutando a proteggere dallo sviluppo dei tumori.

Terzo, la melatonina funziona come inibitore dell’asse ipotalamo-ipofisi-gonadico. Come tale, può ridurre la disponibilità di ormoni che sono necessari per la crescita di alcuni tumori del seno, delle ovaie e della prostata ormono-dipendenti. ”(Wilson and Anderson, 1990, 167-168)